Pubblicato il: 6 Maggio 2022 alle 18:03

Disegnare come gioco e relax – I miei vecchi disegni (Parte 5)

I miei vecchi disegni 5


Ho iniziato a disegnare sin dai 2 anni. Entrare in un negozio ricolmo di pennarelli, blocchi, quaderni e penne era altrettanto entusiasmante di quanto lo fosse l’ammirare gli scaffali dei giocattoli.

Non andavo da nessuna parte senza portarmi appresso un blocchetto e una penna biro.
Ho sempre colorato pochissimo. Mi piacevano da impazzire i colori ma mi annoiava il colorare.
Non ho mai disegnato per mostrare ciò che facevo. Disegnavo, potrei dire, per necessità. Per passatempo, perché ne avevo sempre voglia, per rilassarmi, per gioco.
Erano scarabocchi, cose abbozzate e lasciate a metà. Poi mi stufavo e cambiavo idea, iniziavo altro. 

Ho sempre adorato disegnare ginnaste, ballerine e soprattutto pattinatrici, oltre a modelle a cui far indossare tutti gli abiti che inventavo o che mi piacevano e che io, cicciottella, non potevo permettermi di sfoggiare (anche perché troppo piccola di età e… beh, perché non andavo a serate di gala!).

Quasi soltanto persone, quasi soltanto ragazze, in bianco e nero, incomplete, sparpagliate qua e là sullo stesso foglio e solitamente con la penna a sfera, perché non cancellavo. Piuttosto ricominciavo, mi stancavo, tracciavo una X sopra e riprendevo accanto.
Questo era il mio disegnare. Era la mia mamma che, riordinando casa, trovava e metteva da parte alcuni dei miei scarabocchi, molto pochi rispetto all’infinità che producevo, immagino quelli meno brutti! 

La scoperta di Yuzuru Hanyu mi ha fatto di nuovo sentire la necessità di esprimere qualcosa di bello. Se già prima non riuscivo mai ad essere davvero soddisfatta perché ciò che facevo con le mani era infinitamente inferiore a quello che vedevo con la mente, figuriamoci ora che ho davanti agli occhi tutti i giorni la meraviglia di Yuzu!
Lui è però stato la scintilla che ha fatto riaccendere un fuoco sopito ma mai spento e ho così deciso ora, sul blog e per il blog, di tornare a coltivare disegno e pittura, ma questa volta in modo più serio e consapevole.

Prima di riprendere questo percorso, però, vorrei mostrarvi un minuscolo assaggio di ciò che ho ritrovato scartabellando nei vecchi scatoloni.


Disegnare come gioco e relax – I miei vecchi disegni (Parte 5)

ILLUSTRAZIONI VARIE 2

Dovete sapere che quando disegnavo avevo spesso nelle orecchie o l’audio della TV oppure, nella maggioranza dei casi, la musica.
Non ho un genere musicale né un cantante/musicista/gruppo preferito, la musica deve creare in me qualche emozione, deve evocare immagini, situazioni, storie e sentimenti, fosse anche solo la voglia di ballare o l’allegria.

Molti dei miei disegni sono dunque nati con un sottofondo musicale, anzi, sono nati dalla musica che ascoltavo nel momento in cui prendevano forma.

Quelli che seguono sono alcuni esempi, di cui ricordo ancora perfettamente questo dettaglio per me fondamentale.
Perché non facciamo un esperimento? 
Provate a guardare l’immagine, poi aprite il video che vi linko con la musica ad essa correlata e tornate a guardare l’immagine.
Notate un qualche nesso? Cosa ne pensate? Vorrei poterlo leggere nei commenti!

  • Il primo è facile. 
    Sicuramente stavo ascoltando uno dei miei brani preferiti di Chopin, non ricordo di preciso quale ma quasi sicuramente il Nocturne n. 20 in C-sharp minor.
    Ho studiacchiato tra infanzia e adolescenza il pianoforte e la chitarra (il flauto dolce che si suona a scuola non lo consideriamo, vero?!), così disegnando certamente immaginavo anche di essere io stessa a suonare; era un mio sogno, dato che non ero e mai sarei stata a quel livello!

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  • Questo l’ho disegnato ascoltando…. riuscite a indovinare?
    Titanic, per la precisione il brano della scena in cui Jack ritrae Rose (“The Portrait“, nel video al min. 41.09), anche qui si torna al pianoforte.
    Nella mia mente, lo ricordo benissimo, ho ricostruito una scena diversa, più simile a quella nei primi minuti del film nella quale il ritratto viene ritrovato.
    Ecco, ho immaginato che venissero recuperate alcune lastre fotografiche tra cui questo scatto: una distinta signora, che dietro quegli occhi ridenti racchiude la sua vita e i suoi affetti e che forse dopo poche ore avrebbe vissuto il dramma e affrontato la morte.

017

  • Su questa non ho molto da aggiungere. Stavo ascoltando il brano del film “Mary Poppins” dedicato alla vecchietta che dà da mangiare ai colombi, vecchietta che nel mio caso è semplicemente… ringiovanita! (Ascoltavo sicuramente la versione Inglese, “Feed the Birds“).

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  • Chiudiamo con questo disegno, realizzato mentre ascoltavo uno dei brani della colonna sonora del film “Schindler’s List”. Amo la musica di questo film, ma ricordo bene che in quel momento stavo ascoltando la versione per pianoforte del main theme (nel video al min. 11.14).
    Ho voluto disegnare due bambini, probabilmente due fratellini, in un ghetto.
    Il fratello minore è stato affidato alla sorella ed entrambi stanno vivendo quel dramma. Non ho voluto farli smagriti e sporchi, cercando piuttosto di rendere nel loro atteggiamento e negli sguardi quello che la musica mi trasmetteva.

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Sperando di non avervi annoiati troppo, vi aspetto ai prossimi post di disegno!



Autore: EleChicca

Italian. I like Japan, cats, fashion dolls, anime&manga, figure skating and a lot of other things, but, above all, I LOVE Yuzuru Hanyu! ??

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